ASSEMBLEA 2019 ASSOCIAZIONE F.E.R.T. : GIOVEDI 12 DICEMBRE ore 17.30 nella sala riunioni S.I. COBAS , Corso VIGEVANO 33/u, Torino - In diretta su questa pagina, dal 7 dicembre: TESTI DI PREPARAZIONE DELL'ASSEMBLEA

27 Novembre 2019

Stimoliamo una nuova ondata di produzione indipendente con un laboratorio reticolare di cinema della realtà, fuori dal condizionamento dei broadcaster e avverso alla formattazione cognitiva operata dai media mainstream, per contenuti capaci di sostenere nuova - rispettosa - progettazione sociale e ambientale.

Incontrandoci giovedì 12 dicembre ore 17.30 presso il sindacato S.I. Cobas, Corso Vigevano, 33/u a Torino, proseguiremo il tour della Torino che resiste (e contrattacca), cominciato al centro sociale occupato autogestito Gabrio nel quadro della sua iniziativa Cinespritz e in accordo con Assemblea 21, lo scorso 26 novembre.

Ci troveremo questa volta nella sala riunioni torinese del Sindacato Intercategoriale Cobas, membro del International Labour Network of Solidarity and Struggles. Il sindacato parteciperà attivamente all'assemblea.

Odg:

- Rapporto presidente uscente Claudio Papalia

--- Proposte lavoro 2020: a) costituzione gruppo ad hoc; b) programma internazionale gennaio-marzo

--- Dibattito

- Costituzione formale dell'Assemblea secondo Statuto, con i nuovi Associati (Quota sociale per il 2020: dieci euro, o più. Nuovi Associati, leggete lo Statuto dell'Associazione F.E.R.T.)

- Elezione CdA 2020 

 




PREPARAZIONE DELL'ASSEMBLEA

 

[t.r., c.p.] : INVITO

 

Media indipendenti: se non ora, quando sarà troppo tardi?

In più di 25 anni, con numerosi successi nonostante le avversità, l'Associazione FERT ha utilmente favorito la crescita e la promozione internazionale di una trentina di produttori indipendenti dell'audiovisivo e dei media digitali in Piemonte.

Lo scenario dei media è molto mutato da quando, nei primi anni '90, pensavamo di poter migliorare il paesaggio audiovisivo europeo con co-produzioni per broadcaster pubblici. Oggi il documentario indipendente che vuole approcciare la realtà dalle radici dei problemi, solo se si snatura ha qualche chance di essere veicolato al grande pubblico da parte dei broadcaster esistenti e dai mega distributori internet.

D'altra parte il pubblico non è totalmente obnubilato dai media sovrastanti, lo prova il calo di fiducia che in tutta Europa si manifesta nei confronti di chi fornisce notizie e interpretazioni. Anche una parte del 10% del pubblico che acquista informazione online manifesta sfiducia; ma la sfiducia di oggi è domanda per un'offerta indipendente capace di aggregarsi su scala europea e di dimostrare la propria alterità.

Informazione e documentari sono contenuti diversi ma parenti, è un principio d'obbligo nell'editoria transmediale. 

Una delle prerogative dell'Associazione FERT è stata l'innovazione: quella da introdurre oggi è l'aggregazione di contenuti, sviluppati rigorosamente e mirati all'intero mercato europeo, dichiaratamente fuori dai rapporti vessatori con i broadcaster e i grandi conglomerati. Contenuti pregiati, perché vanno responsabilmente al fondo delle cose, e distinti, perché ormai la maggioranza del pubblico è famelica di contenuti veri (cause prime, non chiacchiere) e vuole distanziarsi, difendersi dai media mainstream. Quantomeno contro-bilanciarli.

Le nuove sedi delle nostre Assemblee segnano questa volontà di distinzione: giovedì ci troveremo nella sala del Sindacato Intercategoriale COBAS, che sta difendendo lavoratori di origine africana in un nodo logistico essenziale per 3 regioni del nord-Italia. Licenziati per uno sciopero regolarmente dichiarato, uno sciopero per il rispetto: con salari da 5 euro e mezzo l'ora per 10 ore al giorno, dopo anni di lavoro.

In tempi di contrapposizioni spettacolarizzate fra sardine e capitani, la lotta di cui sopra è emblematica quanto lo è il silenzio mediatico che la tiene nascosta.

Anche i prossimi incontri vorremmo tenerli con e nelle sedi di Comitati e Movimenti impegnati in battaglie civili che non bucano lo schermo, né cartaceo né digitale, dei media.

Dove cerchiamo di arrivare? Rispondere alla domanda di conoscenza del pubblico, oggi insoddisfatto anche dal velleitarismo sovranista che accomuna la gran parte dei canali tv-internet di lingua italiana, la cui opposizione al mainstream è più propaganda che sostanza. Creare confluenza tra fame di conoscere ed esperienze di lotta, anche lotte di sapere tanto affascinanti e meritevoli di studio quanto sconosciute perché censurate da lobby-e-media.

Soltanto gli indipendenti possono provarci.

Chi filma perché il cinema - come ogni arte e industria degna - dia vita.

Chi mette a disposizione strumenti efficaci per la più ampia diffusione di nuovi contenuti.

Impresa ardua, ma non impossibile. Torino è valido laboratorio di molte esperienze ambiziose. In Europa, con la FERT, si è sempre distinta. Insieme riusciremo. Si comincia.

 

Per chi ha voglia di valutare, discutere e provare, il prossimo appuntamento è

giovedì 12 dicembre - ore 17,30

in Corso Vigevano 33/U

sala SI Cobas

 

 

Relazione del Presidente uscente all'Assemblea (bozza in evoluzione)

A 26 anni dalla costituzione dell'Associazione F.E.R.T., un bilancio storico, una ricognizione del presente e una prospezione verso il futuro servono concretamente per non azzerare quanto di positivo è stato realizzato, ed eventualmente per correggere, aggiornare, trasformare quanto potrà essere utile per la produzione indipendente europea nel futuro.

Nel primo ventennio della sua attività, l'Associazione ha sostenuto la produzione indipendente di cinema e contenuti audiovisivi su vari piani:

- la nascita e formazione iniziale di imprese dell'audiovisivo (oltre trenta in Piemonte);
- la formazione europea (EAVE e altri corsi di formazione avanzata);
- l'innovazione editoriale (story editing e strumenti drammaturgici aggiornati, sperimentazione di nuovi formati interattivi, messa a punto di piattaforme e modelli di utilità per la gestione della proprietà artistica e intellettuale nei nuovi scenari digitali);
- la penetrazione commerciale (partecipazione dei produttori a mercati internazionali, fora europei di co-produzione in Piemonte).

Nei primi anni di lavoro, l'Associazione intervenne anche nella progettazione istituzionale e di beni pubblici torinesi, specificamente con: 
1) il progetto industriale del 1994 per il salvataggio e la riattivazione dello Studio ex-Fert di Corso Lombardia (il luogo di nascita del cinema indipendente nel 1919); 
2) il progetto del 1995 per l'istituzione della Film Commission Torino-Piemonte; 
3) il suggerimento (1996) di trasferire alla Mole Antonelliana il Museo Nazionale del Cinema. 
Queste consulenze furono fornite agli enti pubblici a titolo completamente gratuito.

L'Associazione F.E.R.T. poté per più di venti anni alimentare la propria attività con progetti specifici, di volta in volta co-finanziati da Enti Locali, Governo Italiano, Commissione Europea (aree Cultura e Ricerca tecnologica) e Fondazioni bancarie; fra questi l'ultraventennale servizio Antenna MEDIA Torino. A partire dalla crisi finanziaria del 2008, i contributi pubblici per l'Associazione hanno subito una drammatica riduzione e di conseguenza si è gravemente ridotta l'attività associativa pubblica; l'ultimo contributo richiesto è stato quello per le Giornate Europee del Cinema e dell'Audiovisivo 2016-17 svoltesi nell'infernotto dell'Unione Culturale F. Antonicelli. Nel 2018-19 le sole entrate dell'Associazione sono state le quote e le sottoscrizioni degli Associati. L'Antenna torinese del programma europeo MEDIA agisce dal 2014 sotto la gestione di un ente romano. Fert Rights srl è stata acquistata da due dei Fondatori dell'Associazione che avevano promosso la costituzione della Fert Rights nel 2001 per sperimentare modalità avanzate di gestione della proprietà intellettuale e che nel 2013 hanno ricapitalizzato la società e assunto il rischio d'impresa; attualmente Fert Rights pubblica il sito Trancemedia.eu


Da una parte l'esperienza, dall'altra il mutamento degli scenari professionali ci portano oggi a descrivere in termini nuovi il ruolo culturale e le prospettive economiche della produzione indipendente. All'alba degli anni Venti, l'Associazione F.E.R.T. ridefinisce in pratica, perché più attuali che mai, i propri scopi statutari di rafforzare le capacità editoriali della produzione indipendente e di interconnettere i produttori indipendenti.

Lungi dal costruire un mercato aperto e diversificato in un contesto in cui l'Europa giocasse un ruolo di globale rilievo, come appariva possibile all'inizio degli anni Novanta, i media continentali in tre decenni e con diverse combinazioni, si sono concentrati, indebitati, squalificati. Il progressivo affermarsi dei nuovi media online ha registrato ondate di colonizzazione tanto insensate quanto deprecabili, eppure oggettive.

Prendiamo un tema di crescente attualità: l'emergenza climatica. La veicolazione della semplice equazione PIL=carbonio è politicamente impronunciabile, nessun commissioning editor vuole più sentirne parlare. La costruzione del soft power per il governo della transizione energetica, in un contesto come quello dei media occidentali, porrà non pochi grattacapi ai documentaristi che rifiutino di realizzare filmati industriali per Saudi Aramco, per Trans-Adriatic Pipeline o per le ricette addomesticate di New Green Deal, dall'Emissions Trading System al Clean Development Mechanism, o per l'ultima moda dei tera-progetti: la propagazione acritica della geoingegneria. La falsificazione è d'obbligo in un sistema le cui medicine sono impotenti perché attenuano i sintomi anziché rimuovere le cause; il dominio incontrollato deve prendere controllo sulle coscienze per continuare a presentare come liberale il sistema di estrazione del valore dal bene pubblico e dai beni comuni.

Analogamente, ogni contraddizione irrisolvibile con i paradigmi dei 30 anni passati, cioè ogni vero dramma del reale, si chiami cibo commercio migrazione lavoro armamenti terre-da-scavo o salute o cognitività, dev'essere trattata 'cool' ovvero snaturata, sfocata, confusa negli stili di vita e nelle causalità oblique: trasformata in chiacchiera. Il pubblico se ne accorge! il primo semestre dei gilet gialli è bastato a riportare consapevolezza di là dalle Alpi.

Negli anni in cui ci costituimmo come Associazione, in Francia c'era la linea della diversità culturale, cui aderimmo convintamente; ARTE-tv era neonata. A fine 2019 il paesaggio mediale transalpino è nuovamente divenuto caso di studio, ma per ragioni opposte: una ricerca Reuters ha registrato il massimo storico di sfiducia nei media da parte della popolazione, con il crollo di undici punti nel volgere di dodici rapidi mesi. La medesima ricerca ha appurato che il calo di fiducia nei media infetta un po' tutte le statistiche dell'Occidente.

D'altronde, nella società come nell'accademia, da un buon decennio molti vedono in crisi la credibilità della democrazia rappresentativa nei grandi paesi di democrazia liberale, ove sono piuttosto le esperienze di sorveglianza civica, di resistenza, di autogestione territoriale ad assurgere a banchi di prova per nuove modalità rispettose, sensibili, fondate su valori e priorità ridefiniti dai piedi alla testa.

Nel quadro letteralmente epocale in cui siamo tutti immersi, anche un'Associazione di cultura imprenditoriale della produzione di contenuti, apartitica, nata per favorire la prosperità della produzione indipendente, si guarda intorno, cerca di fare una diagnosi perché la malattia è evidente ma la cura no.

Reuters Institute, Digital News Report 2019 (download)

Il mercato virtuale francese per gli indipendenti: 76% - il mercato italiano: 60% - il tedesco: 53% oppure il 99% ovunque? 
Non chiediamoci cosa può fare l'Europa per noi, chiediamoci cosa noi possiamo fare per un'Europa rispettosa del futuro del pianeta. 

Proponiamo una bozza di manifesto, il Nuovo Dogma per iniziare una riflessione a più voci:

> Dato che i massmedia sono indebitati sino al collo, obbediscono ai loro creditori, dunque co-produrre con loro inquina i progetti e la cognitività;

> dato che i movimenti per la giustizia climatica e sociale possono e devono vincere, saranno i nostri partner da qui in avanti;

> dato che saremo accusati di fake news e istigazioni, la qualità dei nostri progetti sarà corazzata sotto ogni aspetto, con piena responsabilità;

> dato che non godiamo di scienza infusa, abbiamo l’umiltà di confrontare i nostri progetti in rete, con donne e uomini attivi da anni contro tunnel alpini di base, metanodotti internazionali, privatizzazioni di beni comuni, trivellazioni di terre fertili e di mari pescosi, centri di comando militare globale, ecc.;

> dato che da questa parte i soldi scarseggiano, pratichiamo con accuratezza linguaggi e tecniche al minimo costo e allarghiamo il nostro pubblico a tutta l’Europa ribelle;

> dato che questo sembra un manifesto, confermiamo che lo è, e questa ne è la prima bozza.

Cominciamo il 2020 con un tour della Torino non sottomessa, in vista di contribuire a un media europeo, innovativo perché indipendente e confederale. Per iniziare, e per la prima volta in 26 anni, tre settimane fa ci siamo riuniti in un centro sociale occupato e autogestito, uno dei capostipiti, il venticinquenne Gabrio; una delle sue attività: Cinespritz.

Questa nuova Assemblea la teniamo in un sindacato intercategoriale, SI Cobas, le cui lotte sono una preziosa realtà poco conosciuta perché censurata non all'ultimo miglio, ma sin dal primo. A differenza di chi vanta codici etici e li usa solo per il marketing (ne sentirete parlare in concreto), noi proponiamo ai produttori indipendenti di comporre un'offerta editoriale confederale, per una pluralità di visioni basata sul comune rispetto. Tra ciascuno di noi e con il pubblico, nostro co-Autore.

Mentre molti nuovi media si presentano online in Italia e in Europa, per lo più come testate di singoli raggruppamenti o come pubblicazioni tematiche, resta insoddisfatta la domanda più alta ed esigente, per contenuti completamente alternativi, di alta qualità editoriale, confederati e proposti unitariamente al pubblico nella loro pluralità altra.

Le competenze di tante diverse realtà di lotta e di critica, il curriculum di ricerca e le relazioni internazionali dell'Associazione F.E.R.T., le sperimentazioni di Trancemedia.eu possono costituire la base su cui dare forma a un media multi-lingue confederale, che potrà - lo capiremo nella pratica di networking e produzione - agire come testata attrattiva nei confronti del largo pubblico oppure come agenzia di sviluppo di progetti per realizzazioni di qualità, selezionate dall'intelligenza collettiva e plurale di comitati, gruppi creativi, testate.

La qualità editoriale sia la nostra bussola nei tre segmenti di prodotto che pensiamo di privilegiare con i servizi da attivare nel nuovo anno: 
a) documentari, b) contenuti di studio e di formazione avanzata, c) contenuti creativi di finzione e musicali.

Riprenderemo Affabula Readings e le esperienze di Plot per stabilire criteri aggiornati della qualità nei contenuti? 
Metteremo in azione le piattaforme di sviluppo-progetti e di collaborazione creativa a distanza in un ambiente di fiducia 
ove i diritti creativi sono tracciabili e assicurati? 
Stabiliremo finalmente una metodica efficace di comunicazione con risorse fresche? 
Troveremo modalità non vessatorie di sostegno finanziario?

Dipende da ciascuno di noi, e dalla fortuna su cui gli audaci devono contare.

[cp]

 

L'Associato G.F. ha inviato la seguente riflessione:

L’attuale informazione “ufficiale” originata da interessi di parte tende a creare modi di pensare basati su pregiudizi (in genere riferiti a soggetti deboli non in grado di opporsi per cui è più facile prendersela con i giovani fannulloni e gli immigrati che con le multinazionali), su una predilezione per un particolare punto di vista, una acritica convinzione politica, una incrollabile fede, una arbitraria appartenenza culturale. Può condurre ad accettare o rifiutare la validità di un comportamento sociale non in base alla forza degli argomenti logici, ma in base alla corrispondenza o no  alle proprie idee preconcette. A tutto ciò non si può contrapporre una informazione basata unicamente su dati di realtà e su ragionamenti frutto della logica, i pregiudizi sono opinioni consolidate che permangono anche alla luce degli argomenti razionali che li confutano. Per contrastare il modo di pensare basato su pregiudizi occorre ragionare su forme di comunicazione che contemporaneamente e sul lungo periodo incidano su tutte le forme cognitive: emozionali, razionali, esperienziali, ecc. usando linguaggi semplici.

 

 

 


PER INTERVENIRE NELLA PREPARAZIONE DELL'ASSEMBLEA: email a info@fert.org
(aggiornamento 9 dicembre 2019, ore 11)


NB - I sostegni istituzionali (v. sotto) all'Associazione non sono più stati richiesti a partire dal 2016. Questa nuova fase è completamente autogestita.