docs & media civici indipendenti

Quarta e Quinta Giornata - 31 Marzo | 1° aprile 2017



esperienze di interazione
fra documentaristi, media civici,
editori, attivisti, studenti, pubblico


Unione Culturale Franco Antonicelli - Torino
venerdì 31 Marzo  |  sabato 1° Aprile 2017
ore 9.30 - 18.30      |   ore 9.30 - 13.00

Animatore del workshop: Maurizio Pagliassotti, scrittore e giornalista

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VENERDI' 31 MARZO 2017 | ORE 9.30 - 18.30

9:30 - Registrazione dei partecipanti

 

9:45 - Introduzione
Cittadini sorveglianti e media indipendenti per riportare in Italia (e in Europa) la custodia dei territori e la libertà d'informazione
Claudio Papalia
, cineasta, direttore delle Giornate Europee del Cinema e dell'Audiovisivo 2016-17

9:55 - Sovrapproduzione di infrastrutture tra est e ovest
Erasmo Venosi
, fisico e ambientalista, dialoga con
Mattia Donadel (Comitato Opzione Zero Riviera del Brenta e Veneto)
Claudio Giorno (Movimento No TAV Valsusa)
Paolo Mattone (Controsservatorio Valsusa)
Gian Carlo Pastorutti (Comitato No TAV Friuli)
Angelo Polizzotto (Coordinamento No Tav Brescia-Verona)
Partecipa Emanuele Colosio, giornalista Radio Onda d'Urto Brescia

11:00 - Geopolitica gasiera da Melendugno a Cremona
con Alessandro Manuelli (Commissione Comunale Melendugno Progetto TAP) ed Ezio Corradi (Comitati Ambientalisti Lombardia)
Partecipa Emanuele Colosio, giornalista Radio Onda d'Urto Brescia 

 11:20 - Lo "schema Cavargna": la mappa mentale della distruzione cognitiva
Mario Cavargna
, Associazione Pro Natura Piemonte

11:30 - Demolizione delle imprese e consapevolezza
Lecture di Nino Galloni, economista

12:30 - Produzione dal basso di energie rinnovabili vs privatizzazione della luce solare
Alessandro Manuelli, ingegnere PhD
dialoga con il prof. Luigi Sertorio, fisico, e Claudio Papalia, cineasta 

ore 13:15 - 14:30

[pranzo a buffet e incontri individuali]

 

 14:30 - Proposta neokeynesiana: che fare contro la disoccupazione giovanile, la crisi economica, l'inefficienza dello Stato?
Lecture del prof. Guido Ortona, economista 


15:00 - Gela, le scorie del sogno fossile
Andrea Turco, giornalista

15:15 - Il nuovo decreto VIA: un attacco finale ai territori
videoconferenza con Augusto De Sanctis, ornitologo, ambientalista (Comitato Stop Devastazioni, Abruzzo)

15:45 - MUOS: dall'Italia gli ordini criptati per le tecno-guerre?
videointervista con Antonio Mazzeo, giornalista e scrittore 

16:15 - Consigli contadini su come coltivare nuovi media ecologici insieme con il loro pubblico
Lecture a più voci con:
Giorgio Cingolani, socio attivo del Centro Studi Sereno Regis-Ecoistituto, economista agrario, agricoltore
Gianfranco Quiligotti, contadino ricercatore
Ottavio Rube, contadino, Cooperativa Valli Unite

16:45
Lo strumento "diritto” per la difesa dei territori
Maria Cariota
, referente per Torino del GRIG - Gruppo di Intervento Giuridico

Per una gestione pubblica, partecipativa ed eco-compatibile dell'acqua
Emanuela Sarzotti
, Comitato Acqua Pubblica Torino, aggiorna su strategie governative
che favoriscono i colossi multiutility, alla vigilia dell'Assemblea nazionale per l'acqua pubblica

 17:15 - Conversazione con Off Topic, un lab politico al Piano Terra di Milano
Ricognizione delle inchieste e del lavoro editoriale condotto dal collettivo politico Lab Off Topic,
a partire dal Piano Terra occupato anni fa all'Isola di Milano, selvaggiamente gentrificata.
La discussione coinvolge tutti i Partecipanti e si estende alle prospettive della produzione indipendente
che saranno riprese nella seconda giornata di workshop.


SABATO 1° APRILE 2017 | ore 9.30 - 13.00

10:00 - TELECAMERE SUL TERZO VALICO

Tra Liguria e Piemonte, una TAV senza eco mediatica
Davide Fossati, geologo, Comitato No Terzo Valico
Mauro Ravarino, giornalista, autore dell'inchiesta Terzo Valico (l’altra Tav)

Pre-production meeting: telecamere sul Terzo Valico
Emanuele Colosio e Claudio Papalia discutono con i Partecipanti
il bilancio del workshop e le prospettive della produzione indipendente al fianco dei movimenti cittadini.

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RICOGNIZIONE DEL PRESENTE
CON IL CINEMA DI STRAUB-HUILLET E IL GIULIO CESARE DI BRECHT

Dialoghi su costituzioni, politica, lingua, economia, finanza.
Keynote: sequenze di Lezioni di Storia (Geschichtsunterricht) di Jean-Maire Straub e Danièle Huillet

Il film Lezioni di Storia (1972), basato sull'inchiesta narrata da Bertolt Brecht in Gli affari del signor Giulio Cesare, diventa l'ossatura di una riflessione critica sulle radici culturali del presente.

In Lezioni di Storia,un giovane dall’aspetto palesemente moderno intervista alcune personalità dell’antica Roma sull’ascesa al potere di Giulio Cesare: debito, riforme costituzionali, megaprogetti ed economia di guerra si rivelano elementi cruciali della transizione che causò la fine della Roma repubblicana e il suo scivolamento verso l’impero.

Lezioni di Storia non è soltanto un film brillante e (a suo modo) divertente, ma è un documento storico di sconcertante attualità, la cui analisi delle dinamiche di potere è di rilevanza contemporanea.

Il film è la scintilla di riflessioni e interpretazioni --- tanto legittime quanto impronunciabili nei grandi giornali e nei talk show televisivi --- su costituzioni, politica, lingua, economia, finanza nel nostro tempo. Le proiezioni di singole sequenze fungono da keynote speech per introdurre diversi giri di tavolo fra autorevoli relatori, media civici e documentaristi.

Evento Cinematografico:
al Cinema Massimo - Museo Nazionale del Cinema
due proiezioni integrali del film Lezioni di Storia (Geschichtsunterricht)
di Jean-Maire Straub e Danièle Huillet

venerdì 31 marzo 2017
> ore 18,30 proiezione film
>> ore 20,15 Tavola rotonda con Adriano Aprà e altri [il tempo in Straub e la distanza in Brecht]
>>> ore 20,30 proiezione film

"Con il trionfo del mercato libero, dell'informazione in tempo reale, dell'informatica, della crescita, dello sviluppo dell'industria dei vegetali, sparisce ogni possibilità di essere liberi. Era il sogno di Goebbels che ora si sta realizzando. Prima si dichiarava l'arte, arte degenerata. Oggi siamo arrivati a un punto in cui non c'è più bisogno di attaccare l'arte. L'arte si svaporizza da sé, in una società dove è superflua l'arte, dove essa non c'entra più, perché l'intelligenza va nelle scuole commerciali, nel design, nella pubblicità, nei managers..."

J. M. STRAUB, Barbarie
in Uomini usciti di pianto in ragione.
Saggi su Franco Fortini
Manifestolibri, Roma, 1996, p. 151 

CONTRODEMOCRAZIA DAL BASSO
CON GLI STUDI DI IVAN CICCONI  SULLE GRANDI OPERE

"La Sorveglianza" attiva tutti i partecipanti e facilita la conoscenza reciproca di media civici, piattaforme online, progetti per la custodia del territorio, del mare e dei pubblici bilanci, con lo scopo di stimolare efficaci associazioni produttive.

Ogni presentazione è seguita da una sessione di domande e risposte in modo che possano essere poste questioni sia alte, sia pratiche, sia di ordine comunicativo. Gli animatori lavoreranno in modo da assicurare la massima chiarezza per tutti i partecipanti ed evitare che i tecnicismi prendano il sopravvento sulla piena comprensibilità e sulla rilevanza delle questioni affrontate.

Chi ha praticato la sorveglianza civica con enorme competenza per oltre un trentennio in Italia è stato l'ingegner Ivan Cicconi, massimo esperto del sistema degli appalti pubblici, che ha messo i suoi studi generosamente a disposizione di attivisti e Comitati che si oppongono ad opere inutili e imposte.

Il percorso è punteggiato di citazioni dagli scritti di Ivan Cicconi, da La storia del futuro di Tangentopoli in avanti, affinché il suo metodo divenga patrimonio condiviso  per sviluppare pubblica consapevolezza e cittadinanza attiva.

La nozione di "sorveglianza civica" è stata sviluppata una dozzina di anni fa dal politologo francese Pierre Rosanvallon (Collège de France); nel saggio Controdemocrazia eglimette in evidenza come attività di sorveglianza dal basso fungono come “il grande rimedio alle disfunzioni istituzionali”.

Temi in gioco: energia, trasporti, sanità, ambiente, agroecologia, alimentazione, frontiere, scuola, beni comuni...

HANNO SCRITTO DI IVAN CICCONI

"Accumulava conoscenze ed esperienze, Ivan Cicconi. Ma non erano finalizzate ad aumentare le sue possibilità lavorative o per costruire relazioni. Al contrario Ivan si impadroniva dei meccanismi più reconditi e apparentemente incomprensibili del sistema degli appalti pubblici in Italia e lo dipanava a favore di tutti. Di tutti coloro che non avevano avuto come lui la fortuna di studiare. Era insomma un grande intellettuale divulgatore di idee che aumentavano il livello delle coscienze, che aiutavano a comprendere i meccanismi con cui il paese corrotto degli anni ’90 ha spolpato l’Italia...
Dalla Val di Susa, allo scempio della Quadrilatero che interessava le sue amate Marche, dalla Firenze del tunnel ferroviario inutile, alla follia del Mose, Ivan sarà il punto di riferimento per centinaia di luoghi e migliaia di cittadini. Fino all’altro saggio fondamentale per comprendere l’Italia di oggi, quel Libro nero dell’alta velocità pubblicato nel 2011. Ed è questa l’eredità più bella di un uomo generoso che ha incontrato e amato l’Italia migliore fornendo strumenti per le lotte. Una vita spesa bene quella di Ivan Cicconi."

Paolo Berdini, LA GRANDE OPERA DI IVAN CICCONI
Il Manifesto, 22 febbraio 2017

"Anziché partecipare con competenza e merito al banchetto di appalti e tangenti, combatteva quel sistema con le sue “armi di istruzione di massa”. Convinto che un’efficace difesa della legalità potevano farla solo i movimenti popolari, per quanto piccoli e locali, affidava ogni giorno pezzi del suo sapere a chiunque ne avesse bisogno per scardinare le verità ufficiali."

Giorgio Meletti, IVAN CICCONI, L’ARMA D’ISTRUZIONE DI MASSA
Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2017

"Ivan Cicconi invitava ... a ripensare addirittura come dovrebbe essere una democrazia, un “governo del popolo”: in mano a questi partiti? “Senza la definizione di regole per la formazione e la gestione dei partiti, qualsiasi riforma elettorale che metta mano alle regole del consenso, o qualsiasi riforma della pubblica amministrazione che detti regole per i tecnici, i politici e i rapporti coi privati, consegnerebbe comunque il governo dei processi a questi partiti indefiniti, che – dentro e grazie al trionfante modello Tav – sono diventati, strutturalmente, catalizzatori di illegalità e ladri di risorse, ladri di democrazia e ladri di futuro: appunto, ladri di tutto.”

Fabio Balocco,  IVAN CICCONI, PERDIAMO CHI PRIMA DI TUTTI CAPÌ CHE IL TAV ERA SOLO UN AFFARE
Il Fatto Quotidiano, 20 febbraio 2017